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Alcune regole su verbali, limiti di guida e tachigrafo

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La validità del verbale su strada senza la firma del trasgressore​

Un malinteso piuttosto comune tra i conducenti riguarda la convinzione che il rifiuto di firmare un verbale emesso su strada possa renderlo nullo o invalido. Questa convinzione, però, è errata dal punto di vista giuridico. Il verbale è infatti un documento redatto da un pubblico ufficiale, il quale riveste la qualifica di "atto pubblico". Ciò significa che esso ha una rilevanza legale che prescinde dalla volontà del trasgressore di firmarlo o meno.

La firma del conducente sul verbale ha una funzione meramente notificativa, il che significa che serve soltanto a dimostrare che il soggetto interessato ha ricevuto l’informazione relativa all'infrazione contestata. Non ha, però, alcuna incidenza sulla validità del documento stesso. Anche in assenza della firma del trasgressore, infatti, il verbale rimane pienamente valido e l'azione amministrativa può procedere senza alcun ostacolo.

Nel caso in cui il conducente si rifiuti di firmare, è prassi che l'agente accertatore annoti questo rifiuto direttamente nel verbale. Questa annotazione ha lo scopo di documentare l’accaduto, ma non invalida in alcun modo la contestazione immediata dell’infrazione. Va inoltre sottolineato che, in queste circostanze, non è necessario notificare nuovamente il verbale al trasgressore, poiché la violazione è già stata formalmente contestata. L’unica eccezione riguarda i soggetti che non erano presenti al momento della contestazione, per i quali il verbale deve essere notificato successivamente per via postale.

Limiti di guida giornaliera e sanzioni: Cosa dice la legge​

La questione dei limiti di guida giornaliera è fondamentale per garantire la sicurezza stradale e prevenire incidenti causati da stanchezza o disattenzione. Il Regolamento Europeo 561/2006 stabilisce con precisione le norme riguardanti i tempi massimi di guida per i conducenti professionisti, indicando limiti ben definiti che devono essere rispettati.


Secondo l'articolo 6 di questo regolamento, il tempo massimo di guida giornaliera non deve superare le 9 ore. Tuttavia, la normativa prevede una deroga che consente di estendere questo limite a 10 ore, ma solo per due volte nell’arco di una settimana. È importante comprendere che anche pochi minuti in più rispetto al limite previsto rientrano nelle sanzioni. Ad esempio, se un conducente guida per 9 ore e 1 minuto, si considera che abbia già oltrepassato il limite delle 9 ore, entrando nella fascia delle 10 ore di guida.

Superare questi limiti può comportare sanzioni di natura economica. Supponiamo che un conducente guidi per 10 ore e 30 minuti senza aver ricorso a deroghe eccezionali, come quelle previste dall’articolo 12 del Regolamento 561/2006, il quale permette estensioni solo in casi di emergenza. In tale circostanza, la sanzione prevista è di 41 euro. Se il pagamento viene effettuato entro cinque giorni dalla contestazione, l’importo della multa è ridotto a 28,50 euro.

Rispettare i limiti di guida non è solo un obbligo legale, ma un imperativo per tutelare la propria incolumità e quella degli altri utenti della strada. L'accumulo di ore di guida può portare a livelli di stanchezza pericolosi, e la normativa è pensata proprio per prevenire queste situazioni, proteggendo sia i conducenti che il pubblico.

La carta di controllo nel tachigrafo: Quando e come utilizzarla?​

Un altro aspetto fondamentale per i conducenti professionisti riguarda l’uso del tachigrafo e, in particolare, della carta di controllo. Il tachigrafo digitale è un dispositivo obbligatorio sui mezzi pesanti e sugli autobus, ed è utilizzato per registrare le attività di guida, i tempi di riposo e altri dati rilevanti ai fini del controllo.

La carta di controllo è uno strumento essenziale per le autorità preposte al controllo su strada. Questa carta consente agli agenti di polizia o agli altri enti di controllo di accedere ai dati memorizzati nel tachigrafo, permettendo di scaricare informazioni critiche come i tempi di guida, i periodi di riposo e la velocità del veicolo. Tuttavia, è importante sapere che non sempre è obbligatorio inserire la carta di controllo durante i normali controlli su strada.

Secondo la normativa vigente, la carta di controllo deve essere obbligatoriamente inserita solo quando si rende necessario scaricare la memoria del tachigrafo per verificare eventuali infrazioni. In altre parole, durante un controllo su strada standard, non c’è alcun obbligo di inserire la carta nel dispositivo, a meno che non sia richiesta una verifica approfondita dei dati registrati.

Esiste, però, un'eccezione rilevante: quando durante il controllo viene rimosso o rotto un sigillo del tachigrafo, come previsto dall'articolo 22 del Regolamento 165/2014. In questi casi, la carta di controllo deve essere inserita e utilizzata dall'autorità competente per tutto il periodo necessario al completamento dell’ispezione. Dopo la rimozione o sostituzione del sigillo, tutte le informazioni riguardanti il controllo devono essere documentate, compreso il numero di identificazione del veicolo, il nome del funzionario incaricato, l'autorità di controllo, e i dettagli relativi alla carta di controllo utilizzata.


In conclusione, sia che si tratti di firmare un verbale, rispettare i tempi di guida o utilizzare correttamente la carta di controllo del tachigrafo, esistono regole precise che ogni conducente deve conoscere e rispettare. Il rifiuto di firmare un verbale non ne compromette la validità, e i limiti di guida giornaliera devono essere rispettati per evitare sanzioni e garantire la sicurezza. Infine, l’utilizzo della carta di controllo durante i controlli su strada è richiesto solo in situazioni specifiche, come il download della memoria del tachigrafo o la rimozione di sigilli.
 
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