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Allarme carenza autisti autobus

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È allarme per la carenza degli autisti di autobus in Italia e in Europa. A dirlo è Anav Confindustria (Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori). D’altra parte, i giovani scarseggiano per via delle condizioni di lavoro e non solo.
Circa 100 mila posti di lavoro dovrebbero liberarsi per invecchiamento del personale, ma non si vedono all’orizzonte sostituzioni disponibili.
La pandemia e le misure di contenimento hanno reso ancora più evidente il problema. Infatti, per via delle misure contro il CoVid-19, i mezzi pubblici non si possono usare al 100% della capienza.
Quindi, servirebbero più mezzi… E più autisti. Secondo il presidente di Anav Confindustria, la soluzione potrebbe essere un investimento da parte del Governo alle aziende del settore.
L’investimento dovrebbe essere di 400 mila euro per tre anni. Questo permetterebbe alle aziende di assumere almeno i 15 mila lavoratori che servirebbero per tamponare l’emergenza.
Il problema principale, però, resta il turn-over, cioè non si riesce a sostituire chi va in pensione con personale più giovane.
"È lampante la difficoltà delle imprese del settore del trasporto di passeggeri con autobus di reperire conducenti professionali e il costante incremento del fenomeno dell’invecchiamento dell’organico già presente nelle aziende, pari a circa 100.000 unità, rende impossibile la sostituzione delle figure professionali. Urge un potenziamento delle attività e delle iniziative di promozione per questo settore".
Così ha spiegato il presidente di Anav/Confindustria Giuseppe Vinella.
Non si tratta solo degli autisti di autobus e mezzi nel pubblico in genere. Anche il privato non sta meglio. Purtroppo, l’allarme per la carenza autisti di autobus coinvolge anche i veicoli commerciali.

Allarme carenza autisti autobus: le cause​

Nessuno, però, sembra fare nulla per cambiare le condizioni di lavoro. Infatti, nonostante la carenza di personale, si parla pochissimo di come lavora oggi un autista, sia nel pubblico che nel privato. (leggi l'articolo dedicato: Perché nessuno vuol fare l’autista di autobus?)
Per il salario minimo, (leggi l'articolo dedicato: Quanto guadagna un autista di autobus di linea e da turismo) a volte non dichiarato, i turni sono lunghissimi, anche di notte. In più, le pause sono limitate o quasi inesistenti soprattutto nel TPL.
Spesso, è difficile per gli autisti avere una pausa tra la fine di una corsa e l’altra per una mal gestione dei tempi di percorrenza, aggravando non solo sui ritardi delle corse ma anche sulla salute degli stessi autisti.
Il regolamento n. 561 CEE del 15/03/2006 sui tempi di guida per i bus turistici, è stato un grande passo nel migliorare la salute degli autisti dei bus turistici e la sicurezza stradale.
Diversamente nel trasporto pubblico locale, le percorrenze delle corse non vengono aggiornate da decenni e i tempi di guida sono regolamentati dall’Art. 20 R.D.L. 2328/1923. Mancano controlli da parte di organi competenti per poter verificare le ore di guida dei bus urbani, proprio come avviene per i bus turistici. (leggi l'articolo dedicato: Ore di guida e riposo su autobus e camion giornaliere e notturne
In più, in molte città l’assenza di mezzi costringe a fare i doppi turni, per una disponibilità che spesso, sfora anche il sabato o la domenica (festività incluse).
Su tutto il territorio nazionale, la carenza è evidente se si fa riferimento al trasporto pubblico per la scuola o per il lavoro, ma ci sono città al limite.
Un esempio in tal senso è Firenze, dove i Cobas Ataf hanno espresso le loro perplessità in una nota sulla tabella degli orari in vigore dallo scorso 19 giugno.
Secondo il sindacato dei lavoratori, ci sarebbero 90 corse in meno e 60 turni senza un autista a disposizione. Per questo, i Cobas Ataf hanno organizzato uno sciopero nazionale per le ultime 4 ore di lavoro (ultimo turno).
L’obiettivo è evitare i disservizi per i cittadini e richiedere l’assunzione di nuovi autisti per poter procedere con i turni regolari. In più, il sindacato denuncia la presenza di persone che non sarebbero state presenti neanche il primo giorno di lavoro.
L'allarme per la carenza di autisti di autobus è solo una delle diverse vertenze presenti. Le aziende denunciano carenze di personale in diversi settori, ma anche l'impossibilità di assumere a causa delle perdite economiche legate alla pandemia.
 
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